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lundi 26 mars 2012

Le leggi o la Legge?


Non è illusorio pensare di poter cambiare il mondo (in meglio) a colpi di continui ritocchi legislativi, provvedimenti vari o attraverso improbabili "riforme"?
Domanda retorica ma che sorge spontanea sentendo ed osservando gli esponenti della politica e dei partiti, giorno dopo giorno. Privilegiare lo strumento normativo-istituzionale è espressione dello Stato di diritto....
....ma l'attenzione che richiede l'applicazione di tante regole contingenti ha un effetto perverso sull'operato dei moltissimi addetti ai lavori: far dimenticare quei pochi principi basilari che, in situazioni e momenti del tutto diversi, tutti i Grandi della passata storia dell'uomo hanno definiti essenziali.
 
Sono andato a rileggermi alcune pagine di un manuale di filosofia ad uso dei liceali, di molti anni fa, scritto in francese [*]. Ne traduco liberamente un breve passo:
"...In Paesi diversi ed in epoche differenti, sono emersi alcuni riformatori morali che hanno contrapposto alle tradizioni delle loro società un ideale più puro, più alto, più umano, rivolto a tutti gli uomini indistintamente... Confrontando i messaggi di questi istruttori morali, ci si accorge che sono stranamente simili... Tutti, Buddha, Confucio, Socrate, Gesù Cristo raccomandano la carità, la giustizia, la temperanza (moderazione nelle passioni), il disinteressamento, la lealtà. Al di sopra delle leggi elaborate dalla società, al di sopra delle consuetudini rette dall'abitudine, si richiamano, come l'Antigone di Sofocle, alle leggi non scritte...." [*] Maurice Gex - Initiation à la philosophie, Losanna, 1946
Ecco ora il passo dell'Antigone di Sofocle in questione, nella famosa traduzione italiana di Felice Bellotti (1786-1858):
Creonte. - ....................... tu rispondi,
Ma breve, a me. Quel divietante bando
Sapevi?
Antigone. - Sì; come ignorarlo? A tutti
Era palese.
Creonte. - E trasgredirlo osasti ?
Antigone. - Non Giove, no, né la Giustizia pia
Degl'iddii di sotterra eran di quello
Promulgatori; e i bandi tuoi non tanta
Aver forza io stimai, che tu mortale
Superar possa e soprafar de' numi
L'alte, non scritte ed inconcusse leggi.
Queste non d'oggi e non da ier, ma sempre
Furono e sono......
Si sa che fece una brutta fine l’Antigone di Sofocle, che, sfidando il potere, si era permessa di anteporre la legge divina alle leggi umane.

Ma oggi, a distanza di oltre 25 secoli dai tempi della tragedia greca, hanno davvero trovato applicazione concreta gli antichi richiami alla morale suprema, prima fra tutti l’imperativo, cattolico ma non solo, “AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO”?

Purtroppo la realtà è deludente. Nonostante le tante leggi ed istituzioni, le condizioni di vita di molti sono precarie.
I benpensanti tendono a minimizzare. Dicono che ci vuole pazienza, che sono stati fatti tanti progressi, che rispetto al passato ilbicchiere è mezzo pieno, non mezzo vuoto.
Ma basteranno tali “ragionevoli ragionamenti” a tener tranquilli i giovani che non trovano lavoro, i vecchi che non lo ritrovano, gli esclusi scivolati giù dal binario della competitività fine a se stessa, i quali, nel migliore dei casi, avranno il pane e un tetto, ma non la dignità?
E poi, guardando fuori dall’Europa, verso i territori africani della disperazione chiamati Somalia, Dalfour, Congo, Niger, Mali, ecc., con popolazioni ridotte ad uno stato di perenne attesa di “qualche cosa di meglio”, oppure verso la Siria, non si può che prendere atto del fallimento della cosiddetta Comunità internazionale… inibita da troppi vincoli (tra i quali l’inviolabilità della sovranità nazionale di regimi disumani e la tutela di interessi commerciali).

Evidentemente servono nuove vie. Sicuramente percorribili anche se molto in salita. In modo da dare spazio e visibilità alle iniziative utili, che non emergono dalle acque dell’oceano internet! In particolare, gli enti pubblici, che dispongono sempre di un proprio portale, vi potrebbero aprire apposite finestre informative per segnalare i progetti innovativi delle aziende del comprensorio, igemellaggi costruttivi con zone critiche nei Paesi in via di sviluppo o semplicemente i nominativi dei piccoli imprenditori locali che offrono un servizio vero, cioè personalizzato.
Inoltre: niente impedisce ai singoli parlamentari (stufi di esibirsi sul palcoscenico dei talk-show dove i giornalisti invitano sempre gli stessi) di darsi da fare direttamente sul terreno (in Italia lo sta facendo l’ex ministro Brambilla, molto impegnata per la tutela dellanatura e degli animali) …. Soprattutto c’è da augurarsi che i grandi della Terra trovino prima o poi, con o senza l’ONU, il modo per domare gli ignobili tiranni, sparsi per il mondo, che schiacciano i propri popoli.
Ma lo scatto decisivo per mettere in moto l'atteso processo virtuoso non può venire che da noi stessi, dai comportamenti individuali dei privilegiati della società del benessere, che sono la stragrande maggioranza dalle nostre parti. Hanno, abbiamo il dovere di rinunciare al consumismo, di curare i rapporti personali con gli altri, di non badare solamente alle faccende nostre, come facevano invece i filosofi amareggiati di altri tempi (Platone, La Repubblica, VI, 496 d-e).

Una cosa pare certa. Non si può semplicemente aspettare. Il passare del tempo non sana niente…. La vistosa crescita demografica (siamo in 7 miliardi sulla terra, eravamo in 6 nel 2000, solo in 3 nel 1960) sta rimescolando tutte le carte sul tavolo del destino. Il bicchiere non è più mezzo pieno, ma nemmeno mezzo vuoto…. Si sta semplicemente svuotando. Per tutti noi.

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Un caro saluto
Max