Udite, udite....
La fine dell’Euro e la Svizzera (Fonte: Settimanale svizzero *Cooperazione”, n° 4 del 24 gennaio 2012, pagina 35)scritto da Alfonso Tuor, Economista (leggi ritratto sotto)"I giorni per l’euro sono contati, ma la fine della moneta unica europea nella sua attuale composizione e forma non deve preoccupare il nostro Paese (Svizzera). La perdita della tripla «a» da parte della Francia e dell’Austria, la retrocessione in Serie B dell’Italia hanno già azzoppato il Fondo Salva-Stati che doveva essere usato per ridurre i tassi di interesse italiani e spagnoli. Inoltre, il rischio di fallimento della Grecia e soprattutto il «no» tedesco ad interventi massicci della Banca centrale europea tesi a sostenere i Paesi europei in difficoltà inducono a ritenere che la fine dell’euro sia prossima. Questa eventualità non deve spaventare il nostro Paese. L’uscita della Germania dall’euro e la creazione di un nuovo marco tedesco porterà alla formazione di un’area di stabilità monetaria, della quale faranno parte anche Olanda, Finlandia, Austria e Lussemburgo. Questi Paesi decideranno di stabilire un tasso di cambio fisso tra le loro monete, cui si agganceranno anche le valute di Danimarca e Svezia. Anche il nostro Paese deciderà probabilmente di legare il franco a questa nuova area di stabilità monetaria. Per la Svizzera si aprirà la possibilità di rompere l’isolamento e di risolvere il problema delle relazioni con l’Europa. Insomma, una storia a lieto fine."Il ritratto - Alfonso Tuor – (Fonte : Settimanale Cooperazione, n° 1 del 2 gennaio 2012, pagina 14)Nato nel 1951 a Sorengo, si è laureato in economia politica all’Università Bocconi di Milano. Piccola curiosità: Mario Monti, oggi primo ministro italiano, sedeva nella sua commissione d’esame. Dopo gli studi, Tuor è entrato alla Radio della Svizzera italiana come redattore per le cronache, poi è stato responsabile per la redazione estera e infine responsabile dell’informazione radiofonica. All’inizio degli anni ’90 è passato al Corriere del Ticino come responsabile della redazione economica, diventando vice-direttore del giornale. Ha guidato la trasmissione «Future» a Teleticino. Nel 2010 ha lasciato il Corriere del Ticino per seguire un progetto internet in Cina, che si è già concluso. Divorziato, vive a Massagno; ha una figlia che vive a Shanghai.
Questo scritto è diretto a vari amici, conoscenti e corrispondenti, circa settanta nominativi sparsi in Italia e nel Canton Ticino. Chi non desidera più ricevere i miei messaggi mi mandi pure due righe, cancellerò il suo nominativo dal mio indirizzario. Viceversa, chi vi trova qualche spunto utile li può girare ad altri, se crede. Aggiungo inoltre: Ogni testimonianza vostra sarà gradita.
Un cordiale saluto
Max
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